DAVIDE BIONDINI | |||||||||
Centrocampista | |||||||||
Nato a Longiano (Fc) il 24 gennaio 1983 | |||||||||
Esordio in A: 28 agosto 2005, Reggina-Roma 0-3 | |||||||||
2000-01 | CESENA | C1 | 0 | 0 | |||||
2001-02 | CESENA | C1 | 21 | 0 | |||||
2002-03 | CESENA | C1 | 24 | 2 | |||||
2003-04 | CESENA | C1 | 0 | 0 | |||||
24 | Ago.2003 | VICENZA | B | 41 | 1 | ||||
18 | 2004-05 | VICENZA | B | 21 | 1 | ||||
2005-06 | VICENZA | B | 0 | 0 | |||||
8 | Ago.2005 | REGGINA | A | 28 | 0 | ||||
(legenda) | |||||||||
«Io,
Davide Biondini, titolare in A soltanto da quattro partite, sono felice
soltanto quando vince la Reggina. Il resto conta, ma non più di tanto». In
questa frase si racchiude il pensiero del giovane centrocampista amaranto,
del suo modo di essere e di sentirsi nel gruppo. Eppure, dopo tante rinunce,
avrebbe dovuto sentirsi appagato, in parte, per una soddisfazione
personale.
«Davide è un ragazzo riservato e semplice. Sente moltissimo lo spirito di
squadra ed è felicissimo quanto sta con la squadra e può condividere la gioia
di un successo con i compagni», il ritratto di Biondini tracciato da Massimo
Bandiera, addetto stampa della Reggina.
Romagnolo di Cesena, 22 anni, maturità scientifica in tasca e l'iscrizione a
Scienze motorie a Vicenza, ha accantonato lo studio per dedicarsi
completamente al calcio. Valori umani significativi, buona cultura e grande
educazione, Davide è figlio di un medico e di una vicepreside. Molte delle
prerogative per essere indicato come «figlio di papà» dedito al divertimento
ed alle belle compagnie. Nulla di tutto ciò. Ha voluto mettersi in
discussione per capire, sino in fondo, le sue qualità. La capacità di
emergere senza la spinta di alcuno. Facendo leva solo sul suo carattere ed al
desiderio di emergere nel calcio che conta. Adesso, grazie anche alla Reggina, Biondini ha raggiunto un traguardo di
valore. E' solo il primo, ovviamente. Ma dalla sua parte ha l'età, le qualità
ed il carattere. Contro la Lazio, il rosso centrocampista ha ottenuto la quarta conferma da titolare. Aveva esordito, contro la Roma, suscitando simpatie diffuse. Si è confermato contro il Lecce quando Mazzarri, assegnandogli i compiti, l'ha di fatto indicato titolare. E da quel giorno Biondini ha continuato ad essere schierato dal primo minuto. E' avvenuto a Livorno, contro il Treviso e, domenica scorsa, contro Liverani e compagni. Tenendo conto dell'impegno profuso e della prova complessiva, appare scontata la conferma anche per le prossime partite. A cominciare dall'anticipo di sabato prossimo ad Empoli. Cresciuto nel Cesena, sua città natale, il ragazzo si è messo in luce nel settore giovanile fino all'esordio in C. A spingerlo in prima squadra, tre stagioni fa, è stato Agatino Cuttone, indimenticato terzino amaranto di qualche lustro fa. Lo scorso anno, a Vicenza, per disputare un grande torneo di B. Giunse la conferma sul valore dinamico, tecnico e caratteriale del ragazzo. Quello che sta confermando anche in A. Domenica, dopo la buona prova contro la Lazio, glissa ogni riferimento sul rendimento personale per sottolineare di voler fare meglio solo per la squadra. E sulla stanchezza accusata nella parte finale della partita, ha ricordato delle tre gare disputate in sette giorni. Poi, due ringraziamenti. Destinatari Mazzarri e Paredes. «Grazie al tecnico per la fiducia accordatami. Ed i ringraziamenti sentiti vanno anche al mio compagno di squadra e di reparto. Paredes è davvero un grande calciatore. La sua presenza è stata avvertita da tutti quanti. Adesso so che faremo meglio. Questa squadra è capace di dare continuità al suo gioco e, lo spero fortemente, anche ai risultati» . Incontrista, grande dinamismo, Biondini ha dimostrato di possedere buoni fondamentali tecnici. Riesce a mantenere il controllo del pallone anche in situazioni difficili. Il dribbling in corsa gli riesce quasi sempre aiutandolo ad uscire bene da situazioni ingarbugliate. Forse, talvolta, eccede nel mantenere il pallone fra i piedi. E' dimostrazione di capacità e convinzione dei propri mezzi, evidentemente. Ma con il trascorrere del tempo ed acquisendo la giusta esperienza, eviterà qualche tocco in più per servire, meglio e prima, i suoi compagni. A quel punto, il posto nel centrocampo della Reggina sarà una conquista meritata e non solo di stima. |
(Eugenio Marino - Il Corriere dello Sport - 1 novembre 2005)